All Hallows Eve, la festa medievale di Ognissanti

Quando durante il I secolo d.C. i Romani invasero la Britannia, vennero a contatto con le celebrazioni celtiche e le fecero proprie. Intorno al 1° novembre, i Romani onoravano Pomona, la dea dei frutti e dei giardini. Durante questa festività venivano offerti frutti (sopratutto mele) alla divinità per propiziare la fertilità futura. Con il passare dei secoli, il culto di Samhain e quello di Pomona si unirono: l'usanza dei sacrifici fu abbandonata, lasciando al suo posto l'offerta di effigi da bruciare, e l'usanza di mascherarsi da fantasmi e streghe divenne parte del cerimoniale.
Nel periodo dell'avvento del Cristianesimo, queste tradizioni erano radicate nella popolazione, e pur essendovi molte persone convertite al nuovo Credo Cattolico, l'antico rituale celtico-romano rimase. In vaste aree dell'Europa del Nord alcune sacerdotesse del vecchio culto si radunavano sulla cima delle montagne per adempiere ai loro antichi riti ed evocare gli spiriti della natura. Il cerimoniale celebrato il 31 ottobre veniva chiamato dai primi cristiani "Black Sabbath" (ovvero "sabba oscuro"). Dal XI secolo in poi, furono moltissimi i racconti popolari e i testi letterari in Europa che parlavano dell'apparizione di una strana processione di misteriose creature pronte al viaggio verso il sabba nella notte di All Hallows Eve. Infatti, nel periodo medievale si credeva che le sacerdotesse legate agli antichi culti fossero le testimoni di satana: perciò furono considerate streghe e associate al male (solamente perché rimaste pagane!). Si riteneva che esse, insieme alle fate, folletti e altri esseri soprannaturali, attendessero questa notte fatata per riunirsi e fare grandi incantesimi: si narra che qualcuno le abbia visto intrecciare danze varie negli incroci delle strade, oltre che vagare semi-visibili lungo i sentieri di campagna.
Anche nel periodo medievale, questo era un giorno al di fuori del tempo e dello spazio, tanto da permettere agli avi defunti, agli uomini viventi, ai discendenti che dovevano ancora nascere e alle creature non-umane, (dèi, fate, demoni, elfi, ecc.) di mostrarsi nel mondo e di incontrarsi. Naturalmente, la Chiesa Cristiana antica combatteva fortemente tali credenze, lavorando accuratamente sulla loro soppressione e spostando l'interesse del culto popolare verso quello per i santi e martiri.
Visto che la Chiesa non riusciva a sradicare questi arcaici culti pagani, escogitò un tentativo per far perdere il profondo significato di questi riti. Papa Gregorio III (731-741) spostò la festa cristiana di "Tutti i Santi" dal 13 Maggio al 1° novembre, pensando così di dare un nuovo significato ai culti pagani e di portare un maggior numero di persone alla nuova fede. Con "Tutti i Santi" la Chiesa Cattolica Romana desiderava commemorare tutti i martiri santificati. Il 1° novembre divenne, così, l'anniversario della consacrazione "dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo".
Il 1° novembre venne decretato festa di precetto da parte del re franco Luigi il Pio nell'835.
Tuttavia, l'influenza pagana del culto di Samhain non fu sradicata, e per questo motivo la Chiesa aggiunse, nel X secolo, una nuova festa: il 2 novembre divenne il "Giorno dei Morti", in memoria delle anime degli scomparsi, che venivano festeggiati dai loro cari. Le persone si recavano nei cimiteri per commemorare i loro antenati, mascherandosi da santi, angeli e mostri, e accendendo dei falò, proprio come facevano gli antichi Celti. In Gran Bretagna si svolgevano varie processioni al cimitero, durante le quali la gente versava del latte sulle tombe dei defunti.
Non potendo sradicare completamente gli usi e credenze pagane dalle tradizioni popolari, la Chiesa Cattolica cercò di assorbirli nei suoi rituali, fornendo loro una connotazione prettamente cristiana.
Questa manovra politico-religiosa della Chiesa finì per demonizzare le antiche religioni pagane, considerando le figure fatate e gli spiriti della tradizione celtica come entità diaboliche che conducevano inevitabilmente alla tentazione e al peccato. Come abbiamo visto sopra, le stesse donne, il cui ruolo nei rituali di fertilità era fondamentale, furono trasformate in streghe, e i falò di "gioia" tradotti in roghi. Anche le lanterne e le luci guida subirono una sorte simile: quelle che all'inizio avevano il compito di indicare ai propri defunti la "via di casa", divennero nel medioevo "lanterne scaccia streghe", con un uso completamente differente. Inoltre, le maschere spaventose, che servivano ad esorcizzare la morte, e i teschi, che servivano a ricordare i defunti, divennero simbolismo di negatività e di malvagità.
Nel medioevo ebbe origine anche un'altra tradizione, quella del famoso "trick-or-treat" ("dolcetto o scherzetto"): infatti, tale usanza, più che dagli antichi Celti, traeva spunto da una pratica europea del IX secolo d.C., chiamata in inglese "souling", che potremmo tradurre in italiano come "elemosinare l'anima". Il 1° novembre (Giorno di Ognissanti), i primi Cristiani vagavano di villaggio in villaggio, elemosinando per un po' di "soul cake" (ossia il "pane dell'anima"), dolce di forma quadrata fatto di pane con una decorazione di uva sultanina (come il nostro "pane ramerino"). Più dolci ricevevano, più preghiere promettevano per i parenti defunti dei donatori.
A quell'epoca si credeva che i defunti rimanessero nel limbo per un certo periodo dopo la morte e che le preghiere, anche fatte da estranei, potessero rendere più veloce il passaggio in paradiso.
Più avanti, la tradizione del souling divenne una pratica quasi esclusivamente infantile, per la quale i bambini andavano di porta in porta chiedendo un pezzo di torta, proprio come avviene nella moderna pratica del trick-or-treat. Per ogni fetta di torta ottenuta, ciascun bambino doveva recitare una preghiera per l'anima di un parente defunto, o per un parente di chi aveva dato loro la torta in questione. Le preghiere dei bambini dovevano servire alle anime dei defunti per trovare l'uscita dal purgatorio e giungere presto in paradiso.
I bambini intonavano anche una filastrocche del tipo: "Dolcetto o Scherzetto, dammi qualcosa di buono da mangiare!".
Inoltre, i bambini erano soliti andare di casa in casa a raccogliere la legna necessaria per accendere un enorme falò al centro della cittadina. Quando il falò bruciava, nei villaggi ogni altro fuoco doveva essere spento, per evitare che gli spiriti maligni venissero a soggiornavi. Alcuni storici affermano che, per tale ricorrenza, i bambini medievali (come anche quelli Celti) si travestivano in modo spaventoso e sfilavano per le strade, al fine di scacciare gli spiriti vagabondi fuori dalla loro città. Questi bambini erano vestiti con maschere macabre perché fondamentalmente avevano il compito di rappresentare i defunti che tornavano tra i vivi per chiedere in offerta il cibo rituale, destinato in cambio di tranquillità; solo una volta sazio, il defunto avrebbe ritrovato la pace all'aldilà. Come possiamo notare, le antiche credenze pagane di Samhain e alcuni riti dell'Antica Religione erano ancora molto vivi nella tradizione popolare medievale.

(da "La ruota dell'anno" - di Luciano Travaglione)





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